Esistono diverse forme di tutela legale: la prima domanda da porsi prima per poterle applicare è legata agli orari in cui si riscontra un rumore eccessivo. Il disturbo delle quiete pubblica avviene sempre o è legato a degli orari specifici? Quali sono gli orari da rispettare?
Il disturbo della quiete pubblica si verifica quando, in orari prestabiliti da regolamenti di diverso tipo, si è disturbati da suoni talmente fastidiosi da poter anche provocare danni alla saluta psico-fisica delle persone.
orari del disturbo della quiete pubblica
Potrebbe trattarsi, per esempio, della musica ad alto volume di un locale notturno, oppure di schiamazzi eccessivi nel cuore della notte, o di un animale particolarmente agitato che non la smette di farsi sentire in orari durante i quali si dovrebbe riposare.
Per legge è vietato creare rumori che superino la soglia di tollerabilità in determinati orari: si può parlare allora di disturbo della quiete pubblica. A tal proposito, le casistiche sono differenti:
Gli orari durante i quali deve essere garantito il silenzio necessario a tutelare la quiete pubblica vengono definiti dai regolamenti per la disciplina delle cosiddette attività rumorose. Ecco quali sono i regolamenti principali ai quali fare riferimento.
Ci sono, poi, gli orari che vengono stabiliti dal regolamento del proprio Comune di residenza, che ha il dovere di assicurare ai cittadini la tranquillità e il rispetto della quiete pubblica.
Un cane che abbaia di notte è disturbo della quiete pubblica? La risposta è affermativa: il disturbo della quiete pubblica potrebbe essere provocato anche da cani o altri animali che vivono in appartamento e che, specialmente durante la notte o nelle fasce orarie destinate al riposo, disturbino la quiete dei vicini.
Come anticipato, gli orari da rispettare per non arrecare disturbo alla tranquillità degli altri cittadini non vengono fissati dalla legge, ma stabiliti da singoli regolamenti, quali quello comunale o quello condominiale.
Nel caso in caso in cui i rumori superino la cosiddetta normale tollerabilità, in base a parametri stabiliti dalla perizia del consulente tecnico del giudice, si può parlare di disturbo della quiete pubblica.
Gli orari in cui deve essere rispettato il silenzio devono essere stabiliti da appositi regolamenti. Il reato di disturbo alla quiete pubblica, tuttavia, scatta comunque se ad essere disturbato è un numero indefinito di persone
Prima di spiegare in quali orari è concesso fare rumore ed in quali altri, invece, scatta il reato di disturbo alla quiete pubblica è bene chiarire alcuni concetti utili per comprendere meglio la questione.
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La legge italiana non permette di creare rumori sopra alla soglia di tollerabilità, soprattutto in certi orari, che dovrebbero essere adibiti al riposo.Per questo motivo il disturbo alla quiete pubblica viene punito penalmente se reca danno a un numero considerevole di persone. Se la questione, invece, riguarda un singolo individuo, la situazione è regolata dal codice civile.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Nel periodo estivo (1/6 - 30/9) l'orario è prolungato fino alle ore 01, ad eccezione delle manifestazioni organizzate nel "centro storico della città", nelle "aree particolarmente protette" (nei pressi di ospedali, case di ricovero e cura e scuole), negli esercizi ricettivi e negli stabilimenti balneari che devono sempre terminare alle ore 24.Inoltre nello stesso periodo, in tutto il territorio comunale, fatta eccezione per il "centro storico della città" e le "aree particolarmente protette" l'orario potrà estendersi fino alle ore 02 previa specifica autorizzazione.
Disturbo della quiete pubblicaCon il Regolamento Attività Civiche 2017, modificato con SCC n. 10 del 02.03.2017, sono stati variati gli orari di rispetto della quiete pubblica sia per quanto riguarda le attività rumorose non professionali, sia per quanto concerne le attività rumorose professionali ed i cantieri edili.
In particolare nella Sezione Vigilanza del Territorio, nell'approfondimento Tutela dell'inquinamento acustico, sono indicati i nuovi orari di rispetto della quiete pubblica e raggiungibili al seguente link:
Rispettare gli orari di silenzio in condominio non è sempre facile. Qualsiasi persona che abita, o ha abitato, in un condominio potrà confermare che convivere con altre persone non è per nulla semplice. Questo perché, specialmente nelle prime ore del mattino e alla sera si hanno spesso delle faccende da sbrigare, che non si possono rimandare in altri momento della giornata, e quindi non è sempre possibile non fare rumore.
Possono esserci delle indicazioni di orari diversi a seconda del giorno della settimana, per esempio per il weekend, o durante i giorni festivi, ma anche per le diverse stagioni. Non è così strano avere un orario diverso durante l'estate, dove le giornate sono più lunghe, e in cui potrebbe esserci, per esempio, una variazione agli orari del silenzio serali.
Un esempio di avviso ai condomini per rumori molesti potrebbe essere il seguente: Si ricorda ai condomini che il disturbo della quiete pubblica è severamente vietato negli orari di silenzio del condominio. Il non rispetto di tali orari è perseguibile legalmente come specificato nell'articolo 844 del Codice Civile e nell'ex articolo 659 del Codice Penale. Grazie per la collaborazione
Non in ultimo, è possibile agire contro i gestori dei locali. La stessa Cassazione [3] ha ritenuto responsabile per il reato di disturbo alla quiete pubblica il titolare di un pubblico esercizio che non si adoperi per impedire rumori e schiamazzi da parte dei propri clienti con disturbo del riposo e delle attività delle persone residenti nelle vicinanze (il caso si riferiva alla responsabilità del gestore di una pizzeria che non aveva impedito gli schiamazzi dei clienti).
Pertanto, chi viene molestato dal chiasso nelle strade può sporgere denuncia. Secondo la Suprema Corte, il gestore del locale risponde per disturbo della quiete pubblica se non adotta tutti i comportamenti necessari ad evitare i rumori [4]. E ciò vale anche se il rumore proviene dal parcheggio dedicato ai clienti della discoteca.
Identico provvedimento in via Trapani, con denuncia per disturbo della quiete pubblica del titolare e contestuale sequestro delle apparecchiature musicali, per diffusione di musica all'esterno del locale oltre l'orario consentito.
In questa breve guida ci soffermeremo sugli orari condominiali e sulle regole da seguire per evitare di restare impelagati in una controversia giudiziaria per disturbo alla quiete pubblica. Ma procediamo con ordine.
Le cose sono anche peggiori quando a dare fastidio non è una persona o una famiglia, bensì un esercizio commerciale, come ad esempio un pub. Schiamazzi, pub e movida: quando c'è disturbo della quiete pubblica?
La Corte di Cassazione Penale (4 febbraio 2022 n. 3952) è tornata recentemente sulla questione, confermando un principio oramai più che consolidato: per aversi il reato di disturbo della quiete pubblica è sufficiente che detto disturbo venga arrecato a un gruppo indeterminato di persone e non solo a un singolo, anche se raccolte in un ambito ristretto, come, ad esempio in un condominio.
La pronuncia è degna di rilievo non tanto per essersi posta nel solco tracciato dalla precedente giurisprudenza, ma per l'importanza che è stata attribuita ai rilievi tecnici effettuati dall'Arpa. Analizziamo dunque questa sentenza, che consentirà di comprendere quando c'è disturbo della quiete pubblica in caso di schiamazzi, pub e movida.
In primo e in secondo grado il gestore di un pub veniva condannato per il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone (meglio noto come "disturbo della quiete pubblica") per via degli schiamazzi provenienti dalla propria attività, soprattutto durante le ore notturne.
Innanzitutto, l'imputato si lamentava dell'erronea applicazione del primo comma dell'art. 659 c.p., cioè della norma che punisce il disturbo indifferenziato del riposo delle persone. Nel caso di specie, infatti, egli era stato condannato sostanzialmente sulla scorta della perizia fonometrica effettuata dalla parte civile.
L'imputato, dunque, non avrebbe potuto essere condannato per disturbo alla quiete pubblica generale, bensì al massimo per effetto del secondo comma dell'art. 659 c.p., essendo peraltro titolare di un pub.
Insomma: il supposto superamento dei limiti di emissioni integrava un fatto diverso che esulava dal contestato disturbo indifferenziato del riposo delle persone, risolvendosi in una valutazione ad personam e solo in relazione alle misurazioni effettuate dall'Arpa nell'abitazione della parte civile.
Con altro motivo il ricorrente osservava che il semplice superamento del parametro acustico stabilito dalla legge non appariva costituire requisito sufficiente ad integrare la capacità di disturbo della pubblica quiete, attesa la necessità di un'attitudine al disturbo di numero indeterminato di persone. 2ff7e9595c
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